La differenza fra la pallacanestro pre e post anni 2000 è senza dubbio una maggiore fisicità; talvolta esasperata e preferita a discapito dell’apprendimento dei fondamentali del gioco. Se come obiettivo ci si limita però solo a “rinforzare”, “irrobustire”, “potenziare”, “ingrossare” e “tonificare” il giovane atleta, per uno che otterrà risultati positivi da questo tipo di allenamento, ce ne saranno venti che ne saranno travolti con conseguenze più svariate. Queste ultime varieranno dal non ottenere il proprio massimo potenziale (quindi danno limitato), allo scatenare una serie di problematiche infortunistiche da segnare in maniera indelebile il resto della vita sportiva (sia essa di professionista che amatoriale).

Personalmente sono dell’idea che i fondamentali nella pallacanestro debbano essere considerati “fondamentali”. Il problema è che se il giocatore presenta più o meno evidenti limiti posturali, l’apprendimento del gesto tecnico sarà sempre e comunque limitato. Oggi esiste la figura del preparatore fisico adibito alla risoluzione di simili problematiche. In Italia il livello qualitativo dei preparatori è molto alto ed attento ai particolari menzionati in precedenza, mentre molte delle scuole estere sono pressoché ferme alla mentalità degli anni ‘70-‘80, per intenderci tanta corsa (preparazione atletica, non fisica) e tanti chili sollevati (body building puro).

È lampante rendersi conto di tali differenze frequentando meeting a cui partecipano preparatori di altri paesi. A volte i limiti fisici dovuti a posture sbagliate non se li pongono nemmeno (chi non riesce a mettersi in posizione fondamentale, chi ha caviglie bloccate, chi non ha coordinazione, chi non riesce a rimanere fermo su un piede senza cadere), loro rinforzano e rafforzano. Nel secolo scorso la vita all’aria aperta, il maggior tempo libero trascorso dai bambini tra simili senza controlli di adulti, tendevano a incrementare le esperienze motorie dei giovanissimi. Oggi si privilegiano situazioni più statiche perché più facilmente controllabili ma poi si paga il conto sotto forma di gravi deficit posturali quindi il vecchio metodo non è più adatto ai tempi. Per chiarire definitivamente, è come avere come unico obiettivo il voler potenziare il motore rotto di un’auto da corsa senza minimamente prendere in considerazione l’idea che prima vada riparato.

La situazione perfetta per creare dei giocatori motoriamente pronti sarebbe quello di dedicare, dai 5 ai 10 anni di vita del bambino, molto tempo all’educazione psico motoria con esercizi in cui il giocatore pensa prima di agire e usa tutto il proprio corpo per strisciare, rotolare, gattonare, tirare, spingere, correre indietro, di lato ecc… Se il lavoro è eseguito a regola d’arte il giocatore imparerà poi il fondamentale cestistico in breve tempo, proprio perché il corpo è preparato ed esente da compensi e blocchi di vario genere.

Ma veniamo al punto, chi ha il preparatore? Nel presente articolo ci si rivolge ai migliaia di allenatori sparsi sul territorio che non dispongono di un preparatore e magari sono privi delle conoscenze per risolvere problemi motori dei propri giocatori. L’ideale sarebbe analizzare giocatore per giocatore, caso per caso e poi stilare un programma super personalizzato. Impossibile senza preparatore. Ma si può fare certamente qualcosa. Prendendo la casistica si possono evidenziare le problematiche più frequenti e lavorare su quelle. Non sarà un lavoro certosino, ideale, individualizzato, ma non sarà comunque da poco perché invece di salvare un ragazzo su 20, se ne salverà uno su 2. Gli esercizi da me proposti hanno un’unica caratteristica comune, sono fatti a corpo libero o con attrezzi rudimentali (i manubri possono essere sostituiti da bottiglie per esempio) così da poter essere utilizzati da chiunque, anche da squadre senza budget, è sufficiente la volontà di applicarsi.

Nella pallacanestro si tira, passa e palleggia quindi tutto lavoro di spinta e zero di tirata con inevitabile deficit di forza a livello di catena posteriore rispetto a quella inferiore e formazione di CIFOSI DORSALE. Questi gli esercizi per migliorare un simile deficit

Croci inverse, elevazioni frontali, orologio, sbloccaggio spalla da sedia, scivolamenti lenti fatti con braccia a candelabro o dritte (stare bassi)

 

CATENA POSTERIORE CORTA

Camminata mani piedi, da posizione ponte tiro su una gamba

 

POSIZIONE FONDAMENTALE non corretta (potrebbe essere catena posteriore corta, deficit di forza del core, cioè dei muscoli profondi tipo multifido o trasverso, oppure semplicemente consapevolezza)

Palla in mano gomiti alti mezzo squat

 

BACINO BLOCCATO (spesso da questo dipende corretta postura della posizione fondamentale)

Movimento su e giù bacino in piedi, giri del bacino orari e antiorari, chair su e giù bacino, da posizione piegamento braccia a posizione fondamentale, sprinter, da posizione fondamentale a posizione chair con mobilità bacino

 

BLOCCO CAVIGLIE

Rinforzo caviglie al muro, movimenti laterali caviglie, mobilizzazione da seduto

 

POCO EQUILIBRIO SU UN PIEDE SOLO. Piccola parentesi, nel basket nel passo finale del terzo tempo, durante la partenza diretta o incrociata, nello scivolamento difensivo, nel cambio di direzione e di senso siamo sempre su un solo piede quindi è fondamentale allenare questo tipo di movimento. Inoltre se uno ha poco equilibrio monopodalico utilizzerà parte della propria forza per non perdere equilibrio durante un salto o uno spostamento non sfruttando tutto il proprio potenziale. Se al contrario avrà degli alti livelli di coordinazione ed equilibrio rischierà meno infortuni e tutta la sua forza sarà utilizzata dal corpo per saltare, correre, spostarsi ecc…

Ball handling su un piede, passaggi a coppie monopodalici, darsi la mano e provare a buttarsi fuori dal cerchio di centrocampo o lunetta mentre siamo monopodalici tenendosi il piede con la mano, slalom tra una riga dritta monopodalico, slanci 45° incrociato, da piegamento braccia mi alzo monopodalico

 

CORE DEBOLE

Plank lato fermo, su e giù, torsione

Plank prono 4,3,2 incrociati, 2 omologhi appoggi, 3 torsione, 2 torsione incrociati, 2 torsione omologhi